Al Teatro Carignano, dal 21 aprile al 3 maggio, Eros Pagni e Tullio Solenghi, interpretano uno dei capolavori di Molière.
Quando Molière mise in scena per la prima volta Il Tartufo, nel 1664, dovette vedersela con la famigerata “cabala dei devoti”, che infestava allora la corte del Re Sole e che riuscì a far bandire la commedia per diversi anni.
Si tratta, infatti, della storia di un falso devoto, che dietro pie sembianze circuisce il ricco e fin troppo ingenuo Orgon, per spogliarlo dei beni e approfittare della moglie.
Portando in scena il capolavoro sempre moderno di Molière, il regista Marco Sciaccaluga attenua però i toni cupi e l’ostentata devozione dell’ipocrita anti-eroe, prediligendo il registro farsesco, perfetto per mettere alla berlina le debolezze umane.
“Nella commedia - spiega Sciaccaluga - il pubblico sa chi è l'assassino. È proprio questo che insieme ci fa ridere e ci fa paura. A Molière riesce l'impresa grandiosa di rendere comica e interessante la stupidità umana”.